A sud di Roma, ai piedi dei Monti Lepini fino al promontorio del Circeo e all'abitato di Terracina, si stendevano aspre ed insalubri le paludi pontine. Terre forti che certo non attiravano i viaggiatori, ma che pur erano ambiente sconfinato di natura intatta, immenso serbatoio di vita animale tra pantani, canneti e dense boscaglie. tutto questo oggi non esiste più, cancellato da quell'opera di bonifica che dette un volto nuovo a questi territori. Era il 1933 e fu solo per il diretto intervento dell'allora Capo di Stato che i termini di passaggio del territorio dai comuni all'Opera Nazionale Combattenti (che doveva attuare la bonifica) furono all'ultimo cambiati, permettendo che una parte delle antiche foreste fosse risparmiata al taglio e al dissodamento. Su di essa, insieme al promontorio e al lago di Paola venne istituito il Parco Nazionale del Circeo.
Nel 1939 nella grotta di Guattari, presso l'abitato di San Felice Circeo , ci fu il ritrovamento, del cranio neanderthaliano , testimonianza di come i primi abitatori dell'italica penisola vivessero anche qui e qui consumassero i loro riti magici e propiziatori. Uno dei reperti fondamentali per la comprensione della storia e della evoluzione umana.